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I costi aumentano, le richieste calano e il settore logistico è in ginocchio.

La situazione dell’autotrasporto italiano diventa sempre più difficile. Alla carenza di autisti, alla concorrenza delle grandi aziende estere logistiche, alla mancanza di uniformità di provvedimenti tra gli stati europei e al blocco dei valichi, si aggiungono una serie di più recenti difficoltà.

Nonostante durante la pandemia le imprese logistiche abbiano dato il massimo – con spirito di sacrificio e di responsabilità verso i cittadini – pur di garantire servizi e beni essenziali, il settore dell’autotrasporto sembra ancora non rientrare tra le priorità del nostro Paese.

Lo scorso anno abbiamo assistito ad un aumento vertiginoso dei costi del carburante, innescato principalmente dal conflitto tra Russia e Ucraina, che ha avuto conseguenze a cascata sui costi di gestione complessivi delle imprese di autotrasporto. Ciò che vediamo oggi è un aumento significativo anche di altri costi, come quelli legati agli pneumatici, ai pezzi di ricambio e agli stessi automezzi. Che si aggiungono ai costi sempre più elevati del personale a causa della carenza di autisti.

Questi fenomeni, che andrebbero considerati per una corretta valutazione delle tariffe dei trasporti, incidono sui bilanci e accentuano l’instabilità economica delle imprese di autotrasporto.

Ma il rallentamento attuale dell’economia esaspera ulteriormente la situazione. Ad una maggiore offerta dei servizi di trasporti corrisponde un calo della domanda, con la conseguente riduzione delle tariffe di trasporto, mettendo a rischio la sostenibilità del settore logistico italiano.

Un settore dell’autotrasporto debole e fragile rappresenta una minaccia per l’intera logistica nazionale, rendendola vulnerabile rispetto agli operatori esteri, che potrebbero prendere il controllo della gestione logistica italiana.

Il rischio maggiore è che gli operatori logistici esteri offrano servizi più competitivi, lasciando l’Italia priva delle connessioni logistiche, vitali per l’economia del nostro Paese.

Dal nostro punto di vista, urge una riflessione approfondita sulla politica logistica in Italia, non solo per quanto riguarda l’autotrasporto, ma anche in senso più ampio. In primo luogo dal sistema-Paese e in secondo luogo dalle singole aziende. La struttura delle imprese di trasporto, ad esempio, è spesso sottodimensionata rispetto alle necessità e alle richieste del mercato. Inoltre, potrebbe tornare utile un confronto con i clienti per una rivalutazione precisa dei servizi proposti, con soluzioni integrate per garantire una logistica efficiente e competitiva.