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I nuovi cronotachigrafi obbligatori nell’UE non sono disponibili. Senza proroghe la logistica si ferma.

Lo scorso 21 agosto è entrato in vigore il provvedimento europeo che prevede l’obbligo di montare il nuovo cronotachigrafo intelligente su tutti i veicoli di nuova immatricolazione nell’Unione Europea, con massa superiore a 3,5 tonnellate per trasporto merci e passeggeri.

Questo dispositivo di seconda generazione consente un controllo più immediato dei dati di viaggio del mezzo. Se con il vecchio cronotachigrafo le autorità preposte possono effettuare ispezioni solo fermando il mezzo e scaricando i dati direttamente dal dispositivo; il nuovo funziona con una tecnologia di prossimità. Il controllo avviene quindi a distanza, basta essere nelle vicinanze del mezzo per sapere se il conducente ha commesso eventuali infrazioni, le ore di guida, di pausa e di riposo.

Un provvedimento decisamente utile, che ha l’obiettivo di ridurre al minimo gli incidenti dovuti alla stanchezza, per salvaguardare la salute dei conducenti e la sicurezza stradale. Ma, c’è un ma.

Nonostante l’obbligo di equipaggiare i mezzi con i nuovi cronotachigrafi per viaggiare in UE sia già in vigore, il numero dei dispositivi disponibili sul mercato non copre la richiesta. Solo in Italia si stima la necessità di circa 20.000 cronotachigrafi intelligenti per tutti i vari mezzi in attesa di immatricolazione. In previsione, si riuscirà non prima della primavera 2024 e, al momento, l’Unione Europea non prevede proroghe.

Ciò significa che un’impresa che ha investito in mezzi, magari anche già pagati, che ha già pianificato le proprie attività, acquisito i contratti e assunto autisti, dovrà fermare tutto perché non potrà immatricolare i mezzi.

Nemmeno la circolare del 10 agosto del Ministero dei Trasporti offre una soluzione. Trattandosi di una normativa europea, non è autorizzato a concedere deroghe ma chiede una tolleranza agli organi preposti come la motorizzazione, suggerendo di procedere all’immatricolazione del mezzo con il vecchio cronotachigrafo digitale.

La circolare del Ministero dei Trasporti, però, non considera altre varie ed eventuali criticità, tipo:

  • chi sosterrà le spese per sostituire il dispositivo vecchio con quello nuovo quando i cronotachigrafi saranno disponibili?
  • la tolleranza è prevista fino a fine anno e, come precedentemente accennato, non è sufficiente.

Inoltre, non c’è uniformità. Ogni Stato si sta muovendo in modo autonomo e differente rispetto al provvedimento, di conseguenza la tolleranza che si applica in Italia può non essere la stessa in altri Paesi. Quindi, se si viaggia oltre i confini nazionali si può andare incontro a sanzioni e fermi amministrativi dei veicoli.

La circolazione dei trasporti internazionali ed europei è compromessa.

Noi pensiamo che per essere davvero un’Europa unita si debba tener conto delle condizioni e delle difficoltà di tutti gli Stati che ne fanno parte e, soprattutto, prima di attuare dei provvedimenti bisognerebbe considerare la loro reale fattibilità. In quanto ai nuovi cronotachigrafi, ad esempio, sono le stesse case di produzione europee che non sono in grado di assecondare le richieste e, come l’Italia, la maggior parte degli Stati europei sono in estrema difficoltà. Di fatto, come dicevamo, ogni Paese si sta muovendo in modo autonomo, con diverse condizioni e tempistiche di tolleranza, che la rivista online di settore “Trasporto Europa” ha raccolto e condiviso in questo articolo (nb. l’articolo è aggiornato al 28 agosto).

Dai dispositivi di sicurezza per le città, ai rilevatori per l’angolo cieco, passando per i divieti di circolazione per gli Euro 5 ai divieti di attraversamento del Brennero; l’obbligo dei nuovi cronotachigrafi intelligenti è l’ennesima spada di Damocle per le aziende di trasporti, costantemente frenate e impossibilitate a programmare gli investimenti e le proprie attività sul medio-lungo periodo.