#sostenibilità

Direzione sostenibilità con un carico di dubbi e domande.

A partire dal 2050 i mezzi pesanti alimentati da carburanti altamente inquinanti non saranno più omologati. Queste sono le disposizioni dell’Unione Europea, che – al momento – ci guidano solo verso dubbi e incertezze.

Sappiamo che dal 2035 è previsto l’incremento progressivo – ogni 5 anni – di una quota di mezzi alimentati con energie sostenibili, ma come avverrà? Ragionando per assurdo, se fino al 2049 sarà ancora disponibile una quota di mezzi con carburanti tradizionali, cosa impedisce di acquistarli e continuare ad utilizzarli fin quando sarà possibile?

Inoltre, che tipo di investimento devono prevedere le aziende di trasporto in visione di questo passaggio? Nel viaggio verso la transizione ecologica è stata valutata l’efficienza dei mezzi elettrici in termini di prestazioni? E rispetto ai nuovi carburanti sintetici, siamo sicuri che produrranno energia pulita al 100%?

Mezzi elettrici e dubbi

Si è parlato di passaggio all’elettrico anche per gli autotrasporti e non possiamo lasciar fuori tutti i nostri dubbi e timori in merito. Nel varare questa opzione saranno state considerate eventuali difficoltà per le aziende? Come, ad esempio:

  • il costo dei mezzi;
  • il raggio chilometrico che sono in grado di garantire. Attualmente i camion diesel, con un carico di 44 tonnellate garantiscono 1500/2000 km di autonomia. I mezzi elettrici avranno le stesse prestazioni?
  • tempi di ricarica. Saranno veloci o costringeranno a soste prolungate?
  • capillarità dei punti di ricarica. Saranno sufficienti e ben distribuiti per garantire la viabilità o saranno necessarie deviazioni dai percorsi migliori per trovarne uno?

L’imposizione di motori elettrici, inoltre, potrebbe portare a sviluppare una dipendenza commerciale ancora maggiore verso i paesi come la Cina e gli Stati Uniti, notoriamente avvantaggiati nella produzione di batterie, nell’approvvigionamento di materie prime fondamentali e nello sviluppo dei processi di elettrificazione dei motori.

Senza considerare che, tutte queste misure verso la sostenibilità sono esclusivamente europee, mentre in Cina e negli Stati Uniti non sono previste norme al momento e continueranno a circolare con mezzi inquinanti.

Carburanti sintetici: una soluzione plausibile, ma..

In una recente direttiva del Consiglio di Stato Europeo è stato proposto l’utilizzo di carburanti sintetici compatibili con i mezzi attuali. Ma, anche in questo caso, ci chiediamo se siano stati effettuati studi approfonditi sulle prestazioni per evitare un salto nel buio.

Il biocarburante in uso adesso con i motori endotermici riesce a garantire buone prestazioni e, inoltre, è prodotto da scarti di lavorazione, riutilizzabili a ciclo chiuso, il che è un vantaggio non solo per l’ambiente ma anche economico.

I carburanti sintetici invece richiederebbero un trattamento chimico, ma come sarà fatto? Il processo sarà effettivamente sostenibile? È stato valutato l’impiego di energie pulite come l’idrogeno o l’LNG (Gas Naturale Liquefatto)?

Ad oggi, non possiamo far altro che confidare nello sviluppo scientifico, sperando che riescano a proporci delle soluzioni energetiche economicamente sostenibili e adatte ai motori endotermici, attualmente in uso su milioni di automezzi in tutta Europa. Di questi motori abbiamo esperienza; conosciamo le performance e sappiamo che possono garantire una certa solidità e durata. La possibilità di continuare ad utilizzare i motori endotermici costituirebbe per noi una certezza in più.

In base alle soluzioni fino ad ora proposte, nella maggior parte dei casi, le aziende di trasporti e tutti gli operatori del settore logistico saranno costretti a ripensare l’organizzazione e ricalcolare tutti i costi, anche in visione di una minore produttività. E chiaramente il tutto avrà ripercussioni sull’economia nazionale, provocando un aumento del costo del trasporto che inciderà sul prezzo del prodotto finito.

Tali manovre, se non accompagnate da uno studio effettivo, considerando anche i bisogni e le difficoltà delle aziende, in ogni aspetto, sono subite come diktat. I nostri dubbi rispetto alle modalità di transizione verso il sostenibile sono davvero tanti e le certezze quasi nulle.

Quando il percorso non è chiaro, chiedere per la giusta direzione è doveroso. Chi lavora nel settore dei trasporti ha il problema di non trovare qualcuno che sappia indicargli una strada sicura per il futuro della propria azienda.