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Giovani, il futuro dell’autotrasporto è nelle vostre mani.

Nel settore della logistica e dei trasporti, la carenza di autisti rimane un problema sempre attuale, aggravato anche dalla mancanza di turnover generazionale. Per il futuro delle aziende logistiche italiane e dell’intero settore diventa fondamentale avvicinare e coinvolgere i giovani, permettendo loro di considerare anche questa opportunità lavorativa.

Le scuole, in particolare gli istituti tecnici industriali con indirizzo logistico, sono un terreno molto fertile per autisti giovani e appassionati. E se da un lato si può pensare che i diciottenni alla guida di un camion siano più pericolosi di un autista over 40, la nostra esperienza ci dimostra che non è così.

Noi di Lanzi Trasporti siamo fortemente coinvolti nelle attività scolastiche, con formazioni nelle scuole superiori e nelle scuole di specializzazione post-diploma, e questo nostro impegno ci permette soprattutto di capire che, con la giusta formazione, i giovani possono sviluppare atteggiamenti di guida più sicuri anche rispetto agli autisti con più esperienza.

È provato che i neopatentati assumano dei comportamenti di guida molto più accorti e meticolosi rispetto ai guidatori navigati. Con il tempo si affina la dimestichezza e ci si sente più sicuri, ma si perdono anche le nozioni e gli atteggiamenti necessari richiesti.

Infatti, durante i test di guida sicura in Lanzi Trasporti, gli istruttori notano una maggiore attenzione dei neopatentati e dei giovani guidatori in generale: a partire dalla posizione delle mani sul volante e il corretto utilizzo degli indicatori di direzione, fino a saper accelerare e frenare in modo adeguato.

Non è una regola, sia chiaro. Ma, generalmente, questo è ciò che verifichiamo e siamo convinti che, con una corretta formazione, potremmo ottenere tanti giovani autisti, responsabili e consapevoli del loro ruolo cruciale nell’economia del Paese.

Responsabilizzare i giovani autisti è un investimento non solo per il nostro settore ma per la società nel suo complesso, ma è necessario proporre a loro questa prospettiva già durante le scuole superiori. Solo così potranno ragionare più concretamente sul loro futuro e sarà possibile disegnare un futuro anche per le aziende logistiche italiane.

Per far fronte alla carenza di autisti, anche i progetti di inclusività rivolti agli immigrati sono una buona soluzione. A Parma siamo impegnati in un coinvolgimento pieno, ma la necessità è a livello nazionale, quindi è importante proporre e dare ai nostri ragazzi una prospettiva e anche qualche speranza lavorativa in più che, magari, non era stata valutata.

Perché, nonostante si dica che il motivo principale della mancanza di giovani autisti sembri essere legato ad una disaffezione verso questa professione, per alcuni versi non è così. È il percorso formativo stesso, anche per gli indirizzi tecnici, che tende ad avvicinare i ragazzi a professioni da impiegati o gestori di mezzi, anche per coloro che mostrano uno spiccato interesse verso i camion e la professione di autista.

In questa prospettiva, il tutto sarebbe enormemente agevolato anche con un’equiparazione delle patenti superiori in Europa, per garantire che i giovani autisti abbiano la possibilità di guidare oltre i confini nazionali.

Il futuro del trasporto e della logistica italiana è nelle mani dei nostri ragazzi, ma sta a noi dar loro le chiavi per metterlo in moto.